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In pittura “espressionismo informale” è conferire materia e colore a sentimenti e sensazioni. Questo è quanto Italo Guacci infonde indelebilmente nei suoi quadri. Cosa attrae la mente nell'avvicinarsi alla sua opera? Le sue linee, i suoi tratti, le sue forme? Il mio pensiero corre ad una parola: Vita! La mente per comprendere deve trasformare i sensi che percepisce in parole per dare senso alla percezione. Se non ha il senso sotto forma di parola la mente non comprende. La più semplice formula matematica può essere compresa solo se i suoi tratti siano traslati in parole. Ebbene a guardar le opere di Italo Guacci, le percezioni sensoriali che se ne traggono sono “sensazioni di Vita” nella ricerca dell'autore di darne sempre un senso anche nelle negatività emotive di cui la Vita ne è, più frequentemente di quanto si vorrebbe, frastagliata. Ecco, quindi che i suoi decisi tratti pittorici delineano il pensiero che la Vita debba essere affrontata con forza e determinazione, che la volontà di vivere deve essere sempre colma di sensazioni e sentimenti, nulla debba essere lasciato al caso. La combinazione di forme e colori, forme spesso altamente geometriche e colori a volte in forte contrapposizione, sono sempre di un gusto ricercato a dimostrare che nell'animo contrasti e distorsioni possono trovare le giuste correzioni. La Sua pittura, che volge l'animo alla concretezza e positività, si eleva dalla visione pessimistica dell'espressionismo alla figurazione informale della realtà interiore nella quale esprimere le proprie sensazioni ed emozioni così da dar risalto ai valori emozionali ed espressivi qualsiasi essi siano. Questa è la particolarità della Sua arte che si dissocia da alcune tendenze assolutamente astratte e distaccate, quella cioè di dar Vita alle essenze del proprio stato d'animo. Se si osserva bene Italo Guacci nelle sue opere, anche in quelle dai toni più cupi impressi da travagliate sensazioni, cerca e pone un “Punto”, un punto dal quale sgorghi la “Luce” a dare ampiezza e senso all'intero quadro. Quella “Luce” che nel comune sentire altro non è che fonte di “Vita”.

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